San Leo
Emilia Romagna
L’antico nome Mons Feretrius è tradizionalmente legato ad un importante insediamento romano, sorto intorno ad un tempio consacrato a Giove Feretrio. Pur non essendo in possesso di fonti in grado di attestare l’anno in cui i romani giunsero in questo luogo, si può affermare che, fin dal III secolo, essi costruirono una fortificazione sul punto più elevato del monte, ma non munirono l’abitato di cinta murarie poiché la rupe era di per sé inaccessibile da qualunque lato.
Sul finire del III secolo, giunsero nel Montefeltro, dalla Dalmazia, Leone e il compagno Marino, ai quali si deve la diffusione del cristianesimo che si propagò rapidamente in tutta la regione circostante, fino alla nascita della Diocesi di Montefeltro. Leone è considerato, per tradizione, il primo Vescovo di Montefeltro.
Con l’avvento dell’Unità d’Italia, San Leo non fu oggetto di significativo riadattamento urbanistico, mantenendo inalterato l’impianto urbano, giunto ai nostri giorni con tutto il suo fascino e bellezza.
Nella media Valle del Marecchia, al centro della Regione storica del Montefeltro, su un masso imponente di forma romboidale con pareti strapiombanti al suolo, sorge San Leo. La placca rocciosa, di formazione calcareo-arenacea, è il risultato della tormentata genesi che ha portato alla formazione del paesaggio della Val Marecchia, nota ai geologi come Coltre o Colata della Val Marecchia. I limiti della placca, nel caso di San Leo, sono interamente identificabili e coincidenti con i dirupi e gli strapiombi; il contatto con le argille sottostanti è sempre evidente. Questa situazione rende San Leo un paradigmatico esempio ai fini della interpretazione della geologia locale e riassume, inoltre, notevoli, fenomeni geomorfologici, caratteristici della Val Marecchia. La straordinaria conformazione naturale del luogo ne ha determinato, dall’epoca preistorica, la doppia realtà di fortezza munita per natura e di altura inaccessibile e perciò sacra alla divinità.
San Leo, detta già Montefeltro, è situata a metri 583 s.m.l., nella Val Marecchia, su un enorme masso roccioso tutt’intorno invalicabile; vi si accede per un’unica strada tagliata nella roccia.
Sulla punta più alta dello sperone si eleva l’inespugnabile Forte, rimaneggiato da Francesco di Giorgio Martini, nel XV secolo, per ordine di Federico III da Montefeltro.
Il panorama che si gode da San Leo rievoca i paesaggi di capolavori rinascimentali; la vista spazia dalle suggestive cime dell’Appennino Tosco-Romagnolo e del Montefeltro, dal Marecchia a San Marino, fino al mare Adriatico.