Verbicaro
Calabria
In rapporto alla sua configurazione topografica ne deriva che Verbicaro sia sorto come “castello”. Si può ritenere che il primo nucleo abitato sia sorto in funzione difensiva, quando in epoca medievale, le popolazioni rivierasche, per scampare alla malaria ed alla violenza delle incursioni piratesche e dei Saraceni, erano costrette a ritirarsi in luoghi più sicuri e più adatti alla difesa. Si vedono ancora le strutture di un paese rifugio: mura di difesa con tre porte d’accesso all’abitato. Il paese si sviluppò da questo nucleo fino a raggiungere le dimensioni attuali. Nel 1807 i francesi, ne facevano una sede del cosiddetto “Governo” di cui facevano parte vari paesi, definiti come “Università”. Con l’unità d’Italia divenne comune autonomo e capoluogo di mandamento. Vi sono oltre a valide tracce dell’arte romanica, bizantina, gotica e normanna, anche quelle di tipo classico-rinascimentale di cui esemplari ne sono alcuni portali in pietra, ad arco con al centro lo stemma di famiglia.
Verbicaro, a cavallo tra il mare della Riviera dei Cedri e le vette del Pollino, offre, a quanti vi si rechino, la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale e di raggiungere agevolmente la vicina costa tirrenica. E’ uno dei 56 paesi del Parco Nazionale del Pollino, noto per la natura incontaminata che caratterizza i luoghi montani. Esiste una forma di artigianato artistico e di tradizione che testimonia ancora oggi la storia e la cultura delle nostre genti. I lavori di intreccio, gli intagli in legno, la tessitura, i lavori a ricamo ed uncinetto sono attività ancora integrate nella vita e nel costume del paese. Molte pietanze tradizionali continuano ad essere preparate con la meticolosità di un tempo. Tra le specialità ricordiamo i “panacieddi”, fagottini di foglie di cedro con ripieno di uva zibibbo e pezzetti di buccia di cedro, legati con filo di ginestra e cotti al forno e il vino di Verbicaro che ha ottenuto la DOC nel 1995. Il paese conserva ancora oggi e per certi aspetti intatti, usanze, tradizioni, feste, che ci riportano indietro negli anni. Caratteristica è la processione del Venerdì Santo che ha inizio alle ore 3.00 ed è ispirata alla Passione di Gesù. Resiste al tempo la tradizione dei “battenti”, uomini che si autoflagellano il giovedì santo. Situato nell’ex carcere vi è L’Eco-Museo del vino e della vita contadina, un luogo della memoria collettiva dei Verbicaresi. Verbicaro merita una visita in ogni momento dell’anno.