Portici
Campania
Nel pieno del V secolo a.C., il territorio dell’odierna Portici legava la sua importanza alla naturale strada costiera d’interesse militare che collegava Neapolis con Ercolano e Sorrento. Dopo la fine del mondo antico si riscontrano notizie documentarie solo a partire dal X secolo. Feudo dall’inizio del XV secolo, Portici vive il suo pieno riscatto in autonomia e acquisizione di unicità dal Settecento grazie ai Borbone. Carlo di Borbone, proclamato Re di Napoli nel 1734, rivolse presto la sua attenzione a questo territorio, apprezzando la sua bellezza naturalistica, comprendendo il suo valore di baluardo militare e strategico. Nel 1738 decise perciò di costruire il sito della Reggia di Portici e del suo parco. Nel 1839 Ferdinando II, salito al trono nel 1830, inaugurò la prima strada ferrata d’Italia che congiungeva Napoli a Portici, con la conseguente istituzione della prima fabbrica metalmeccanica della penisola, il complesso di Pietrarsa oggi Museo Nazionale.
Il territorio della città di Portici si estende tra il Vesuvio e un tratto di costa del Golfo di Napoli. La presenza dell’assopito e pur sempre minaccioso vulcano e la vicinanza al mare condizionano fortemente il carattere e l’animo dei porticesi, abituati a esorcizzare nefasti scenari naturalistici e a trovare ristoro nell’odore del mare.
La città si riconosce nel complesso della Reggia con il suo bosco, articolati nei nuclei inferiore e superiore separati dalla storica strada Regia. Il sito borbonico fu concepito per soddisfare gli svaghi della famiglia reale (la caccia, la pesca, la balneazione terapeutica) e assolvere a numerose funzioni tra le quali ospitare le antichità disseppellite durante le campagne di scavo condotte a Ercolano e Pompei per volontà di Carlo di Borbone, raccolte nel “Museo Ercolanese” oggi riallestito virtualmente. Dopo l’Unità d’Italia l’edificio, passato al Demanio, diviene sede della Scuola Superiore di Agricoltura, oggi Facoltà di Agraria.
Portici è sinonimo del porto del “Granatello”, cosiddetto dagli alberi di melograno che occupavano una parte del litorale porticese.
Portici si identifica in San Ciro, il Santo Patrono. Il santuario a lui intitolato occupa la piazza focale della città, che è suo principale snodo viario. La processione al seguito della statua del Santo, la prima domenica di maggio, è occasione imperdibile: la festa, la banda, i coriandoli di riciclo ricavati dagli incarti delle uova di cioccolato della Pasqua appena trascorsa coinvolgono chiunque vi assista.