Aquileia
Friuli Venezia Giulia
Aquileia, colonia latina fondata nel 181 a. C. su un precedente insediamento protostorico, nell’ ambito della politica espansiva verso nord portata avanti dalla Repubblica romana, dopo un primo periodo di rapporti conflittuali con le popolazioni preesistenti, con la pax augustea assunse una sua connotazione prettamente commerciale.
Ben presto però cominciò a subire la tensione destabilizzatrice di popoli che premevano sul confine settentrionale dell’impero come i Quadi e Marcomanni nel 169 d. C. Nel 238 d. C. subì invece l’assedio portato dall’ imperatore Massimino il Trace; ma fu il periodo tardoantico che ne rinvigorì le sorti, grazie all’affermarsi del Cristianesimo, la rese punto di riferimento nel processo di affermazione della nuova religione e di proselitismo verso l’Europa nordorientale.
Distrutta da Attila nel 452 d. C., si riprese a cominciare dai tempi di Carlo Magno, per poi diventare nel 1077 un principato ecclesiastico: il Patriarcato di Aquileia, che si impose su ampi territori dell’Alto Adriatico per poi cedere -e solo nel 1420- alle mire espansionistiche di Venezia.
La sua collocazione geografica ne determinò fin dall’antichità il ruolo, essendo posta nel punto più settentrionale dell’intero mediterraneo, a dieci chilometri dal mare sul margine della laguna di Marano e Grado, che costituisce un ambito naturale di interesse comunitario (SIC).
Oggi Aquileia è immersa nella pianura friulana in un’area non eccessivamente antropizzata, ricca di culture di pregio (viti, pesche, asparagi) e di relitti di antichi boschi planiziali e storiche pinete.
I resti dell’antica città romana messi in luce e restaurati, spesso per anastilosi, durante il ‘900 accanto alla famosa bimillenaria basilica patriarcale, simbolo dell’omonimo Patriarcato, l’hanno resa un importante centro di turismo culturale, tant’ è che dal 1998 è stata inserita nella lista dell’Unesco.
All’interno della basilica vi è conservato il più grande e importante pavimento musivo paleocristiano dell’intero Occidente con scene dal significato non ancora completamente chiarito.
Con l’istituzione della Fondazione Aquileia, che rappresenta un ente di diritto privato a cui sono stati concessi le aree archeologiche e i musei, il processo di valorizzazione dei diversi siti è stato rilanciato.
Anche le campagne di scavo hanno ripreso consistenza: oggi vi lavorano le principali università del nord-est d’Italia che collaborano con vari istituti europei.
Tutto questo fa sì che oggi Aquileia sia visitata da diverse centinaia di migliaia di turisti amanti dell’archeologia, in particolar modo studenti e non italiani e stranieri (sloveni, austriaci, tedeschi ecc.).