G. Di Vittorio Società Cooperativa Sociale Onlus
Via del Cesarino, 38 – 54100 Massa (MS)
Tel. 0585833841
www.divittorio.it
La Cooperativa G. Di Vittorio si costituisce a Massa nel dicembre del 1977 come Cooperativa di Servizi, aderendo fin dall’inizio alla Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue (Legacoop). A fondarla è un gruppo di donne massesi, impegnate nelle attività di pulizia di condomini, un lavoro duro, non ancora garantito dallo Statuto dei Lavoratori, entrato in vigore nel 1970. Giuseppe Di Vittorio è una figura fondamentale del Sindacalismo italiano e dei movimenti che si sono sviluppati in Italia per la tutela dei diritti del lavoro, a partire dalle lotte contro il caporalato in Puglia.
È stata quindi una naturale conseguenza intitolare una Cooperativa, nata per tutelare i diritti del lavoro, a G. Di Vittorio. Dalla metà degli anni Novanta, a seguito della Legge 8 novembre 1991 n.381, la Cooperativa polarizza, in modo esclusivo, la propria attività nel “sociale”, come Coopva di tipo A. Nel tempo, ha confermato solidità ed affidabilità come gestore di servizi alla persona, prevalentemente in rapporto convenzionale con Enti Pubblici, diventando una delle più grandi realtà della Cooperazione Sociale Toscana con una articolazione territoriale in 9 Province (Firenze, Siena, Massa Carrara, Lucca, Livorno, Grosseto, Prato, Pisa, Arezzo) e impegnando oltre 1600 lavoratori/trici, dei quali il 90% con contratto a tempo indeterminato. La nostra mission è quella di essere riconosciuti tra i protagonisti del benessere delle comunità, in grado di conciliare una buona occupazione e il soddisfacimento dei bisogni di welfare. Dal punto di vista gestionale, la nostra organizzazione è pensata secondo la logica del Dlgs 231/01, con una chiara individuazione delle responsabilità nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, certificandosi nel tempo secondo gli standard UNI EN ISO 9001:2015;14001:2015; 45001:2018 e la norma UNI/PDR 125:2022 sulla parità di genere. Nell’ultimo quinquennio la nostra progettualità si è concentrata su due direttrici principali: la gestione del rischio clinico e la presa in carico di persone con disturbi psichici secondo il metodo della Recovery e il modello della “comunità democratica”. La Cooperativa ha istituito al proprio interno un ufficio dedicato alla Qualità e Sicurezza delle Cure con l’obiettivo di monitorare il rischio clinico, anche in ottemperanza alla Legge Bianco-Gelli.
L’ufficio, composto dalle Responsabili dell’area Sicurezza delle Cure e del Sistema Integrato Qualità ed Accreditamento, monitora gli eventi avversi attraverso una piattaforma di segnalazione creata in house dalla Cooperativa, attiva il personale infermieristico formato come Facilitatore del rischio clinico, addestra il personale sanitario ed assistenziale, redige ed aggiorna le procedure interne.
L’approccio, nato all’interno di realtà istituzionalizzate come le RSA, ha trovato, nel corso della sua sperimentazione, applicazione anche in ambiti apparentemente lontani da esso quali: le Comunità per Minori, al cui interno sono ospitati ragazzi\e che esprimono, sempre di più disagio, vissuti e agiti aggressivi; le Residenze per persone affette da disturbi psichici che, nella vision G. Di Vittorio, seguono modelli di servizio di natura basagliana, aperte alle comunità locali e fortemente avverse allo stigma e alla istituzionalizzazione. Nell’ambito di quest’ultima tipologia di strutture i modelli teorici ai quali facciamo riferimento si orientano ai principi della “Recovery” e del “Dialogo Aperto” (DA) da cui nasce il “Progetto Visiting DTC” (Democratic Therapeutic Community) – Legacoop.
Questo orientamento terapeutico, che coinvolge l’intero nucleo familiare, la rete di relazioni dell’utente e i servizi presenti sul territorio, ha caratteristiche ben definite: tempestività degli interventi in situazioni di crisi; coinvolgimento abituale della famiglia e del contesto sociale; continuità nel trattamento (stesso team durante tutto il percorso di presa in carico); trasparenza del processo terapeutico; valorizzazione delle risorse personali, rete sociale e risorse terapeutiche; ruolo secondario e non primario della terapia farmacologica. Con il concetto di “Recovery”, si intende, infatti, la “capacità della persona di dare senso e significato alla propria esperienza attraverso l’appropriazione del percorso di sofferenza, la consapevolezza che c’è un cammino da fare e la costruzione di aspettative future di miglioramento, il recupero di una condizione di benessere personale, che si basa sulla possibilità di superare il trauma della malattia, quasi sempre causa di perdita delle capacità e delle opportunità di accesso ad attività che hanno un significativo valore personale”.
I presupposti epistemologici su cui si fonda il Progetto Visiting DTC vedono la Salute Mentale come un bene comune intangibile che contribuisce alla costruzione del capitale sociale delle comunità territoriali. In questo paradigma, la Cooperativa è parte attiva del Network Scientifico Professionale nato in seno al gruppo “Salute Mentale Legacoopsociali”, che ha aderito al Progetto “Visiting DTC – Democratic Therapeutic Community”, dando vita ad un sistema di accreditamento internazionale del Modello Teorico della “Comunità Terapeutica Democratica”, che rappresenta ad oggi l’unico dispositivo psicoterapeutico specifico per la cura della patologia mentale, la cui efficacia è stata determinata dall’Evidence-Based Medicine.
Nel nostro futuro ci sono temi importanti su cui intervenire, in sinergia e coprogettazione con Enti Pubblici e realtà del Terzo Settore, sfide di cui vogliamo essere protagonisti.