Galleria Borghese
Piazzale Scipione Borghese – 00196 Roma (Rm)
Tel. 06 67233753
ga-bor.info@cultura.gov.it
www.galleriaborghese.beniculturali.it
La Galleria Borghese custodisce ed espone una collezione di sculture, bassorilievi e mosaici antichi, nonché dipinti e sculture dal XV al XIX secolo. Tra i capolavori della raccolta, il cui primo e più importante nucleo risale al collezionismo del cardinale Scipione (1577-1633), nipote di Papa Paolo V, ci sono opere di Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Correggio, Antonello da Messina, Giovanni Bellini e le sculture di Gian Lorenzo Bernini e di Antonio Canova.
Le opere sono esposte nelle 20 sale affrescate che, insieme al portico e al Salone di ingresso, costituiscono gli ambienti del Museo aperti al pubblico. Oltre 260 dipinti sono custoditi nel Depositi, collocati sopra il piano della Pinacoteca, che attualmente sono oggetto di un importante lavoro di rinnovamento che permetterà una loro fruizione ancor più appagante.
La Villa Borghese, all’interno della quale è situata la Galleria, sorse all’inizio del sec. XVII intorno a un iniziale possedimento della famiglia, a cui furono progressivamente annessi altri terreni fino alla costituzione di un immenso parco. La rapida ascesa dei Borghese, famiglia di origine senese, nel contesto romano, culminò nell’elezione a pontefice di Camillo (1605-1621) che, col nome di Paolo V, avviò la grande stagione di interventi urbanistici e di straordinarie imprese collezionistiche grazie anche al nipote prediletto, protagonista assoluto di questo scenario, nonché della rappresentanza diplomatica e cerimoniale della corte pontificia: il cardinale Scipione Caffarelli Borghese, fondatore della Villa e della collezione.
La costruzione della Villa Borghese, avviata a partire dal 1607 e condotta in modo sostanziale fino al 1613 sotto la direzione di Flaminio Ponzio, fu portata a compimento da Giovanni Vasanzio (il fiammingo Jan Van Santen) secondo l’impianto architettonico delle tradizionali ville suburbane, come le cinquecentesche Villa Farnesina alla Lungara e la Villa Medici al Pincio.
La leggerezza della struttura, articolata in corpi aggettanti collegati da un portico, garantiva il perfetto inserimento nel contesto naturale del parco, mentre la luminosità della facciata, ornata da rilievi e sculture antiche, riproduceva all’esterno la ricchezza delle opere contenute nei suoi ambienti. A partire dal 1770 Marcantonio IV Borghese (1730-1800) promosse un radicale rinnovamento della Villa. Una schiera di pittori, scultori e argentieri intervennero nella decorazione degli ambienti, facendo della Villa Pinciana un modello di rinnovamento stilistico di portata europea, a ridosso del definitivo affermarsi del Neoclassicismo. Ancora oggi, nonostante la vendita di alcune sculture archeologiche imposta nel 1807 da Napoleone a Camillo Borghese (1775-1832) e le successive integrazioni ottocentesche, tale assetto caratterizza la magnificenza delle decorazioni e l’ordinamento espositivo.
La Galleria Borghese divenne Museo Statale nel 1902 con l’acquisto da parte dello Stato della palazzina e della collezione in essa custodita.
A partire da quella data fino ai giorni nostri l’attività del Museo è stata indirizzata in modo prioritario alla tutela, alla conservazione e alla sicurezza del patrimonio culturale materiale e immateriale in consegna; alla valorizzazione dello stesso nella sua accezione più ampia, che si estende dal patrimonio architettonico a quello archeologico, artistico, storico, paesaggistico, archivistico; alla sua digitalizzazione, al potenziamento della promozione dell’arte e dell’architettura; al miglioramento dei servizi offerti al pubblico; al sostegno della ricerca, comprese le tecniche innovative nel campo del restauro. I progetti espositivi, di altissimo valore scientifico, sono numerosi e sempre accompagnati da iniziative di valorizzazione e approfondimento che stimolano la ricerca contribuendo al progredire delle conoscenze e alla diffusione dei risultati.