FRUMAT
via Edison,15 – 39100 Bolzano (Bz)
Tel. 047 1052635
info@frumat.it
La Frumat é stata fondata nel 2008 a Bolzano con l’intento di trasformare scarti industriali biologici in nuova materia prima e di sviluppare prodotti sostenibili e innovativi con un alto contenuto bio.
Questi scarti industriali sono classificati come rifiuti speciali e venivano smaltiti o bruciati e quindi veniva distrutta una materia prima per sempre.
Siamo partiti analizzando tanti diversi tipi di rifiuti come la mela, l’uva, i pomodori e le arance, solo per citarne alcuni. Dopo queste analisi abbiamo deciso di partire il nostro progetto con le mele. Il motivo non era solo di tipo tecnico, ma quello della mela, per prima cosa è un rifiuto regionale, non ha stagionalità perché le mele vengono lavorate tutto l’anno, e presentava le caratteristiche tecniche necessarie per l’utilizzo totale, quindi non estraendo solo una parte, ma chiudendo completamente il ciclo della mela. Vogliamo sottolineare che il processo di trasformazione è unicamente meccanico, senza utilizzo di chimica, e che l’energia utilizzata viene generata dal rifiuto stesso. Sostenibilità ecologica e sociale dovrà essere combinata con rilevanza economica sociale.
Cerchiamo di valorizzare il Made in Italy, per dare un valore aggiuntivo alla produzione per riuscire a mantenere e creare posti di lavoro.
Il nostro primo prodotto industrializzato é stata la carta grafica, seguita negli anni successivi dalla carta per l’ondulato e dal tissue.
Il nostro lavoro ha sempre seguito i principi dell’etica, della responsabilità sociale e della sostenibilità cercando di migliorare ogni giorno i nostri prodotti e il loro ciclo produttivo. Il nostro target è quello di creare prodotti per varie applicazioni e mercati cercando di abbassare l’impatto ambientale a confronto con prodotti già esistenti.
Nel 2015 abbiamo lanciato l’AppleSkin, un simil pelle che può essere utilizzato in diverse categorie di prodotti, come per esempio accessori, la calzatura, le borse, l’abbigliamento come anche nel mondo dell’arredo.Partire con il progetto nel 2008 voleva dire fare a meno di finanziamenti pubblici, visto che le parole sostenibilità e riciclo non facevano parte del vocabolario di tutti giorni. Anzi, era visto come prodotto di scarsa qualità e antiestetico. Quindi tutta la ricerca, lo sviluppo e l’industrializzazione sono stati finanziati privatamente perché abbiamo creduto molto nell’idea del riutilizzo di scarti industriali.
A partire dal 2010 la Frumat ha avuto la fortuna di ottenere vari premi, come quello per l’idea di dare nuova vita a scarti industriali al Salone dell’Innovazione di Ginevra dalla Giuria Internazionale e il premio dal Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. Altri premi si sono aggiunti, come quello della Chimica Verde, il premio “Non sprecare” dell’Università LUISS di Roma e quello ricevuto ai Green Carpet Fashion Awards alla Scala di Milano per la sezione Tecnologia e Innovazione.
Negli ultimi anni il modo di pensare è cambiato, le nuove generazioni danno valore alla sostenibilità, alla trasparenza e alla tracciabilità dei prodotti che comprano e di conseguenza il modo di produrre si deve adeguare. Con L’aumento della popolazione le risorse diventeranno sempre più rare e preziose, quindi dobbiamo cercare di non sprecare. Dovremmo creare dei prodotti intelligenti, che possano rimanere nel ciclo produttivo più al lungo, prodotti che dopo il loro utilizzo potranno essere riutilizzati o compostati. Dovranno rientrare nel ciclo biologico oppure nel ciclo tecnico.
Essendo partiti in anticipo e riuscendo a industrializzare i nostri prodotti eravamo a un buon punto. Oggi il nostro compito consiste nel migliorare ogni giorno prodotto e ciclo produttivo, di sviluppare nuove applicazioni in diverse categorie rispettando le ideologie che ci siamo imposti dall’inizio, quello che è diventato modo di pensare delle giovani generazioni di oggi, il Futuro.